Scatole cinesi e prestanome. La falsa economia catanzarese

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Un’economia sommersa, reale solo per le tasche di imprenditori senza scrupoli. Decine di società “apri e chiudi” che avevano un unico scopo: creare fatture o meglio “carte”. Questo accadeva a Catanzaro, ora svelato dall’inchiesta Basso Profilo. Gli inquirenti hanno strappato il velo su aziende prive di sostanza economica, magazzini affittati ma sprovvisti di merce, mezzi di trasporto spostati solo per simulare operazioni di scarico/carico, e ancora migliaia di documenti fiscali ed amministrativi falsi emessi ed annotati nelle scritture contabili. In questa ricostruzione un ruolo centrale lo avrebbero avuto le cosidette “teste di legno” soggetti italiani nullatenenti o cittadini albanese, artatamente individuati dai capi dell’organizzazione.