Lontano da occhi indiscreti a Pizzo c’era un’azienda che non sembrava conoscere crisi. Nata e autorizzata per la produzione della canapa sativa mediante – si presume – un incrocio di piante, era però riuscita a fare il salto di “qualità”, creando una varietà che, pur presentando un aspetto simile alla stessa, conteneva un Thc – che è il principale composto psicoattivo della pianta – oltre i limiti che ha fatto la differenza. Un particolare di non poco conto che non è sfuggito alla Procura di Vibo e ai militari della Guardia di Finanza che, ieri mattina, hanno arrestato cinque persone.
