Sigilli al tesoro del clan gestito da padre e figlio

Ci sono la rivendita di fiori in via Ac­quicella davanti al cimitero, una villa di lusso a Vaccarizzo e le case vacanze pronte per essere messe a frutto tra i beni sequestrati, affini della confisca, dalla divisione Anticrimine della po­lizia. Un “tesoro” da due milioni e mezzo di euro riconducibile a due fi­gure apicali del clan Cappello-Bonaccorsi, quello che un tempo era guida­to dal capostipite “Turi” Cappello. Nonostante la detenzione, infatti, Giuseppe Salvatore Lombardo, 55 an­ni, detto “U ciuraru” e il figlio Salvuccio junior di 28, continuavano a gesti­re e a incrementare il patrimonio fa­miliare. E lo facevano intestando i be­ni a prestanome, a conviventi e a fa­miliari. La lussuosa villa al villaggio Ippocampo di mare, zona balneare della Plaia – con tanto di teste di moro giganti, idromassaggio in camera e tv incorniciate d’oro – era addirittura intestata a un’anziana signora resi­dente nel Nord Italia.