La condanna in primo e secondo grado, l’aumento di pena e il nuovo arresto in appello, 15 anni e 6 mesi da scontare (ma c’è ancora la Cassazione) e ora anche la confisca dei beni: per Michele Aiello un’altra tegola, una vera e propria mazzata, quella arrivata con la decisione della sezione misure di prevenzione del tribunale, presieduta da Cesare Vincenti.