Il garzone di una pizzeria del centro ammette: «Ogni tanto veniva a prendere una margherita e una birra, chi poteva immaginare fosse il superlatitante». Il titolare di un negozio di abbigliamento allarga invece le braccia: «Mai visto». Eppure, il commerciante era un follower del dottor Francesco Averna, “medico chirurgo, laureato all’Università Bocconi di Milano, single”, così si presentava Matteo Messina Denaro. Sì, perché il padrino simbolo della mafia invisibile stava anche sui social: su Facebook e su Instagram. Come foto del profilo aveva messo un cagnolino con un fazzoletto al collo. È un’altra delle scoperte fatte dai carabinieri del Ros e dalla procura di Palermo dopo l’arresto del superlatitante, avvenuta il 16 gennaio dell’anno scorso. Su Facebook, Francesco Averna risultava avere solo cinque amici: quattro giovani donne, tre di Campobello di Mazara, dove viveva, e un negozio di abbigliamento sportivo di Partanna, altro centro della provincia di Trapani. Su Instagram, invece, “F.Averna” seguiva 447 profili e aveva 63 follower. Una piccola comunità per l’ultimo mafioso delle stragi che è stato ufficialmente un fantasma per 30 anni ma poi viveva tranquillamente fra Campobello e Palermo.
