Vi brucio vivi». Una promessa più che una minaccia che Antonino Labate, 68 anni, ai vertici dell’omonima famiglia di ’ndrangheta leader di un popoloso quartiere di Reggio sud, ha rivolto a una giovane donna di nazionalità romena che aveva abbandonato un sacchetto con l’immondizia sul ciglio della strada, proprio davanti il palazzo, sulla via San Giuseppe a Gebbione, dove vive con la famiglia. Il progetto di dargli fuoco, Antonino Labate l’ha messo effettivamente in pratica lo scorso 27 febbraio, quando si è attrezzato con un bidoncino in plastica pieno di benzina, è ritornato nella casa dove vivevano (abusivamente) i romeni, la inonda di liquido infiammabile e appicca l’incendio.