Una testa di pecora con un proiettile conficcato negli occhi è stata lasciata davanti la porta di ingresso della nascente struttura ricettiva che è situata nelle campagne fra Agrigento e la città del Gattopardo. Quattro mesi dopo, i colpi di pistola, dieci forse quindici, esplosi contro lo stesso immobile, l’imprenditore agrigentino che fa parte dell’associazione antiracket «Libero futuro» è tornato nel mirino degli attentatori.