Ultimo atto, colpo alle ’ndrine cirotane

Gli arresti scattati nel 2018 con l’operazione “Stige” non avevano placato gli appetiti della cosca Farao-Marincola di Cirò. Perché il clan avrebbe continuato a dettare legge a colpi di estorsioni e intimidazioni non solo nell’area di riferimento del Cirotano, ma anche nei territori limitrofi della provincia di Cosenza come Cariati e Mandatoriccio. Lo ha scoperto la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ed i Carabinieri di Crotone con l’inchiesta “Ultimo atto” venuta alla luce ieri con l’esecuzione di 31 arresti (26 in carcere e 5 ai domiciliari), che per tutta la mattinata ha visto impegnati 150 militari dell’Arma ad eseguire le misure cautelari disposte dalla gip di Catanzaro. In manette sono finiti i «veterani liberi» e le «nuove leve» dell’organizzazione criminale capeggiata da Giuseppe Farao, Silvio Farao e Cataldo Marincola (tutti e tre detenuti), ma anche l’avvocato Gennaro Pierino Mellea, già consigliere comunale di Catanzaro. Associazione ‘ndranghetistica, estorsione e armi, quest’ultimi due reati aggravati dal metodo mafioso: di questo devono rispondere a vario titolo gli indagati.