La sera del 5 ottobre, i giudici della Corte di Cassazione lo condannarono definitivamente a 2 anni e 8 mesi, con l’accusa di aver gestito il tesoro della famiglia Ciancimino. Ma l’avvocato Gianni Lapis non sembrava preoccuparsi più di tanto: continuava a gestire al telefono i suoi affari milionari.
