Venti boss scarcerati in giro per Palermo l’antimafia in allerta. I clan cercano un capo

Nino Spadaro, mafioso della Kalsa, va spesso in Brasile. Stefano Fidanzati, dell’Acquasanta, riceve ogni tanto la visita del nipote Giuseppe, che abita a Milano, insieme incontrano altre persone. Tommaso Lo Presti, di Porta Nuova, ostenta invece un gran sorriso sui social: le nozze d’argento le ha organizzate a San Domenico, la chiesa che ospita la tomba del giudice Falcone. Michele Micalizzi, di Partanna Mondello, un altro nome che ha segnato drammaticamente la storia di Palermo, preferiva muoversi più sotto traccia, e andava di tanto in tanto a Roma, poi questa estate è finito nuovamente in manette. Mai come in questo periodo ci sono tanti boss scarcerati a Palermo, padrini di primo piano del gotha di Cosa nostra che hanno finito di scontare il loro debito con la giustizia e di recente sono tornati in libertà. Con il loro carico di segreti, che riguardano le relazioni con il ventre molle della borghesia cittadina e soprattutto la gestione segreta di alcuni tesori mai sequestrati.