Un silenzio che sa di rabbia e indignazione. Un muto ?basta?. A trent?anni dall?attentato di via D?Amelio, stanchi di invocare invano verit su quell?autobomba che ha polverizzato la vita di Paolo Borsellino e degli agenti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, WEddie Cosina e Claudio Traina, i familiari scelgono il silenzio. Salvatore Borsellino, collegato da remoto, si limita a leggere una poesia, nessuno dei parenti delle vittime sale sul palco. Lasciano parlare quella comunit che ogni anno in via D?Amelio si ritrova. E mai come quest?anno delusa, arrabbiata, intransigente.