Vino adulterato torna il business che fa gola ai clan.

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Al centro dell’indagine, c’è l’imprenditore Ottavio Lo Cricco, amministratore di fatto della “San Domenico”, ritenuto vicino alla famiglia maliosa dei Vitale: nel 2013, era scattato un sequestro antimafia per la società, emesso dalla sezione Misure di prevenzione presieduta da Silvana Saguto quattro anni fa il patrimonio è stato restituito, dalla sezione che era arrivata dopo lo scandalo delle Misure di prevenzione. «Attorno al vino adulterato continuano ad esserci grossi interessi», dice Luca Veglia, il responsabile dell’unità investigativa dell’ispettorato centrale della Tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, articolazione del ministero delle Politiche agricole, che ha fatto partire questa indagine.