“Voti di mafia per 15 anni in cambio di assunzioni”

L’ultima indagine della procura diretta da Maurizio de Lucia e dai carabinieri porta in carcere un politico notissimo a Palermo, Mimmo Russo, ras delle cooperative sociali, da vent’anni consigliere comunale, dopo vari passaggi approdato nel 2017 a Fratelli d’Italia. Le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia e soprattutto le intercettazioni dicono che sin dal 2007 avrebbe stretto “alleanze elettorali con mafiosi di vertice”. Anche nell’ultima campagna elettorale per le Amministrative, nel 2022, in cui però non fu eletto. In cambio dei voti, avrebbe offerto posti di lavoro, somme di denaro, generi alimentari e buoni benzina. «Non episodi occasionali – è l’accusa – ma un modus operandi che il politico ha costantemente attuato nel tempo». E ancora, scrive il pool coordinato dalla procuratrice aggiunta Marzia Sabella:  «Aveva il potere di stare seduto allo stesso tavolo dei mafiosi, senza subirne l’intimidazione ed agendo anzi su di un piano di parità contrattuale». Ora, Russo viene accusato di concorso esterno in associazione, scambio elettorale politico mafioso, corruzione, traffico di influenze illecite e pure estorsione.