località: Caserta

Le forze dell’ordine di Caserta hanno messo fine ad un enorme giro di estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori della provincia. Arrestati quattro affiliati alla cosca dei Piccolo, detta dei ‘Quaqquaroni’.

Si tratta di Pasquale Di Giovanni, ritenuto fra i cento latitanti più pericolosi e considerato il promotore ed organizzatore dell’associazione a delinquere nei settori del traffico illecito e dei rifiuti.

Sono due i morti dell’agguato in provincia di Caserta, portato a termine dai Casalesi. Si tratta di Antonio Salzillo, 50 anni, sorvegliato speciale e di Clemente Prisco, 45 anni.

Un duro colpo è stato inflitto ieri al clan camorristico Lubrano-Ligato, storico alleato con la mafia e ora vicino ai Casalesi, con un’operazione dei carabinieri che ha portato in carcere 15 affiliati della cosca che opera nella zona di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta.

Un cartello di titolari di pompe funebri, nel Casertano, riusciva a monopolizzare la gestione dei funerali di chiunque morisse nell’ospedale di Caserta. Gli affari, da decine di milioni di euro, erano possibili grazie alla complicità di tre dipendenti della sala mortuaria, ai quali veniva riconosciuto un compenso di circa 200 euro a salma.

Si tratta di Metello Di Bona, 38 anni, vicino al clan di Francesco Bidognetti. Il boss era nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi.

Nuovo duro colpo delle forze dell’ordine nei confronti del clan di Casal di Principe. I nove, colpiti da provvedimento cautelare, sarebbero fiancheggiatori di Giuseppe Setola.

Gli investigatori avrebbero già individuato il capo e i componenti del gruppo che ha semninato la morte a Castelvolturno. L’arrestato, ritenuto affiliato al clan dei Casalesi, era ai domiciliari. Scoppia subito la polemica politica.