Cosca Iamonte, inflitti tredici ergastoli.

La Corte d’assise di Reggio Calabria ha condannato altri presunti appartenenti alla cosca Iamonte a complessivi 424 anni di reclusione. Il processo Iamonte era nato da un’inchiesta della Dda attraverso l’impulso delle dichiarazione di due pentiti storici della ‘ndrangheta: Filippo Barreca e Giacomo Lauro.

Preso con la mazzetta in mano.

E’ stato arrestato in flagranza del reato di estorsione Sergio Carbone, 42 anni, un autentico pezzo da novanta nel panorama della criminalità della zona. L’uomo è stato assicurato alla giustizia mentre usciva dall’abitazione di un commerciante di San Lucido con in mano un milione di lire.

Boss latitante nella rete della Polizia.

Alfonso Mirisola, 42 è stato arrestto ieri dalla Polizia di Caltanisseta, dopo due anni di latitanza. L’uomo è accusato dell’omicidio di uno dei capi della ‘Stidda’, Filippo Sanfilippo, avvenuto il 22 agosto 1989 al culmine di una vera e propria guerra di mafia tra gli ‘stiddari’ e gli esponenti di Cosa nostra locali.

Duro colpo ai trafficanti di droga.

Emessi 42 ordini di custodia cautelare (due persone irreperibili) con l’operazione ‘Albania’. I carbinieri del nucleo operativo di Milazzo hanno sgominato un’organizzazione che importava e spacciava marijuana. Il percorso dall’Albania, passando per la Puglia e la Calabria, fino a raggiungere Messina e provincia.

Escono di… scena.

Antonino Anastasi, 42 anni e Antonio Curcio, 32, sono stati completamente scagionati dalle accuse di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione. I due erano stati arrestati il 3 dicembre scorso a conclusione dell’operazione ‘Don’.

Pizzo alla Pescheria, chieste nove condanne.

Condanne per associazione mafiosa ed estorsione, con pene comprese tra 9 e 13 anni, sono state sollecitate dai pm Mignemi e Filippelli nei confronti di nove presunti appartenenti al clan Cappello, che avrebbero costretto 42 venditori ambulanti del mercato della Pescheria di Catania a pagare il pizzo.

Pretendevano il triplo del prestito.

Con l’accusa di usura ed estorsione sono finiti in carcere Giovanni Fiore, 45 anni, Carmello Bellio, 31, Giovanni Fiume, 42. Grazie ad alcune intercettazioni, i carabinieri sono riusciti a fermare i tre nel momento in cui minacciavano il commerciante Emilio L., al quale chiedevano la restituzione di tre volte il prestito avuto.