Il boss Graviano: Berlusconi chiese una «cortesia» e poi mi tradì.

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La premessa è che «io ti dico solo che mi trovo in carcere da innocente… perché io non ho mai fatto un reato nella mia vita», ma comunque «avermi a pacienzia, il tempo è galantuomo… devo trovare un giudice a Berlino che fa le cose giuste». Ma se ora cerca il famoso magistrato di brechtiana memoria,
per far proclamare la sua totale innocenza, il capomafia stragista Giuseppe Graviano, intercettato nel carcere di Ascoli Piceno durante le ore trascorse in
compagnia del camorrista Umberto Adinolfi, parla con nostalgia di un Paese che «aviamu acchiappatu nte manu», avevamo preso in mano, per consegnarlo in
qualche modo: a un politico poi rivelatosi ingrato: Silvio Berlusconi.