Ce l’ha col 41 bis, Totò Riina, se la prende con «quel disgraziato di ministro dell’Agrigentino», con Angelino Alfano, che «è proprio accanito con questi quarantunisti, questo è accanito proprio, è una canaglia». Ce l’ha ancora con Giovanni Falcone, che nel fare estromettere dal maxiprocesso in Cassazione il giudice Corrado Carnevale «ha firmato il suo certificato di morte», come dice il suo compagno di socialità, «spalla» e probabilmente agente provocatore Alberto Lorusso.
