Tra loro si chiamavano «number one», «number two», fino a «number four»: una progressione numerica, con un occhio all’inglese e uno al gioco dell’oca, che era anche un sistema di protezione. In caso di arresto di uno dei componenti del vertice del mandamento di Porta Nuova, si sapeva già chi doveva essere il successore. E così, dopo la catena di ordini di custodia che i carabinieri hanno portato a termine negli anni, ecco che al vertice erano assurti a partire dal marzo del 2019 Giuseppe Di Giovanni (che ha colmato il vuoto lasciato dagli arresti dei fratelli Tommaso (il «number two») e Gregorio (il «number one»), e il consuocero Giuseppe Incontrera (ucciso giovedì scorso nel cuore del suo quartiere, la Zisa).
