«Ci dobbiamo rimettere da questo punto di vista di nuovo in piedi.., è tutto programmato…». Da un breve scambio tra proposta del patto elettorale-mafioso e l’accettazione avvenuta in poche battute, appare chiaro per i magistrati della procura distrettuale antimafia di Palermo, un ritorno ad un passato di certo non lontano, quello di Cosa nostra e dei suoi rapporti con il mondo della politica e di altri settori nevralgici del Paese, «in primo luogo quello dell’imprenditoria, che ha segnato la storia, anche quella più recente, del Paese».
