I grandi progetti di Calvaruso. «La pandemia non l’ha fermato».

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La prima e unica esperienza di «latitanza» il presunto boss Giuseppe Calvaruso, arrestato nel blitz di Pasqua di ritorno dal Brasile e ritenuto il reggente del mandamento di Pagliarelli, l’aveva già fatta nel giugno del 2002. In quell’occasione colpito da un’ordinanza di custodia cautelare riuscì a sfuggire alla cattura, unico fra tutti gli indagati del fascicolo contro «Riina Giuseppe Salvatore +23». Tre mesi dopo, nel settembre 2002 veniva rintracciato e arrestato dai carabinieri a Monreale a casa di parenti e fiancheggiatori. Aveva appena 25 anni l’astro nascente della famiglia di Pagliarelli, giovane affiliato del mandamento a cui anni dopo il padrino Settimo Mineo, ora in carcere, storico uomo d’onore dalla lunghissima e travagliata esperienza dentro Cosa nostra, avrebbe consegnato lo scettro del comando.