«Le persone come te mancano» diceva con la voce rotta dall’emozione Giuseppe Amato. Il suo socio in affari, il boss di Pagliarelli Giuseppe Calvaruso, era da poco uscito dal carcere e stava cercando di riprendere in mano le redini delle società. «A noi sei mancato, io e mio fratello siamo sbandati» insisteva Amato ricostruendo le difficoltà a cui era andato incontro il ristorante Carlo V e sottolineando anche il fatto che il rientro del giovane capomafia aveva riportato stabilità all’impresa e il rispetto della gente.
