È 1’11 aprile del 2019 quando sotto agli occhi del collaboratore di giustizia Filippo Bisconti, l’architetto e già boss di Belmonte Mezzagno, i carabinieri mostrano 19 fotografie e lui, senza esitare, indica la faccia di Giuseppe Calvaruso e comincia a raccontare: «È uomo d’onore della famiglia di Pagliarelli e sponsorizzato da Mineo come suo sostituto per il futuro all’interno del mandamento di Pagliarelli». Bisconti dice che a presentarglielo in carcere, durante la sua detenzione fra il 2008 e il 2010, era stato Massimo Mulé
