Gli unici ad applaudire i carabinieri che dalle 9 del mattino presidiano la casa di famiglia dei Messina Denaro al numero 2 di via Luigi Sarno sono i bambini che si affacciano dalle finestre della scuola elementare. All’interno della palazzina di tre piani, l’anziana madre del boss e una delle sorelle, Bice, assistono in silenzio all’ennesima perquisizione. Solo che questa volta, dopo trent’anni, Matteo Messina Denaro è con le manette ai polsi. E sua figlia Lorenza, oggi mamma di un bimbo di un anno, non si fa vedere in giro. «Giornata nera», dice passando via veloce un giovane, giocando sul doppio senso dei nuvoloni color piombo che stanno per scaricare sulla roccaforte del boss una pioggia battente che svuota le strade di questo centro del Trapanese.
