Facevano affari con le “Ndrine” calabresi dei Piromalli e Bagalà che monopolizzavano il settore degli appalti pubblici ed attraverso ditte compiacenti riuscivano ad aggiudicarsi lavori importanti e di una certa rilevanza economica. Ci sono anche 4 agrigentini tra i 35 “fermati” dal comando della Guardia di finanza di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione «Cumbertazione» e «Cinque lustri», coordinate dalle Procure antimafia di Reggio e Catanzaro.