Anna, la donna che sognava di diventare ’ndranghetista

Il fascino diabolico del male. E la voglia di una donna di diventare ‘ndranghetista, di essere ritualmente affiliata, di partecipare alle riunioni, di comportarsi come i maschi e avere i loro stessi “diritti” criminali, di ottenere un “grado” nella gerarchia della cosca. Un sogno rimasto irrealizzato, un desiderio incompiuto. Anna Palmieri, cosentina, è la moglie di Celestino Abbruzzese, detto “micetto”, figlio d’arte, impegnato in lucrosi traffici di droga e pienamente inserito nelle dinamiche della criminalità nomade attiva tra Cosenza e Cassano. Vendita di stupefacenti, estorsioni: gli zingari esercitano un ruolo significativo nell’area settentrionale della regione.