Una terra di confini e di interessi, quelli legati al settore boschivo. Una miniera d’oro per le cosche operanti tra le Preserre catanzaresi e quelle vibonesi, che piazzando ditte a loro vicine sarebbero riuscite a monopolizzare il comparto e a manovrare gli appalti facendo leva su amministratori comunali, funzionari regionali e agronomi compiacenti. E proprio a cavallo tra le due province si sarebbero accentrati gli affari legati al settore boschivo di tre cosche: Iozzo, Bruno e Anello.