Angelo Siino entrava ed usciva da Palazzo Comitini come e quando voleva. L’ex ‘ministro’ di Cosa nostra aveva accesso anche all’armadio in cui venivano custoditi i plichi delle gare d’appalto. Ma, a volte, non c’era nemmeno bisogno di salire le scale; c’era sempre un funzionario a disposizione.