Brusca: «Così venne ucciso Chinnici».

Strage Chinnici

Ai primi soccorritori si pre¬sentò davanti una scena apocalittica. Sembrava che una scossa di terremoto si fosse concentrata in via Pipitone Federico, a Palermo. Era la mattina del 29 luglio del 1983. Erano le otto e cinque. Rocco Chinnici, consigliere istruttore, scese dal terzo piano della sua abitazione per andare in ufficio. Alla finestra la moglie lo guardò uscire. Sull’androne il portiere lo salutò e, vicini all’auto con la quale erano venuti a prenderlo, i carabinieri. Quando l’autobomba esplose morirono tutti: il giudice, il portiere Stefano Lisacchi e i due carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta. I corpi furono dilaniati.