Cade l’aggravante di mafia ma restano i sigilli al Carlo V.

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Il ristorante in pieno centro storico resta sotto sequestro, così come la supercar e il maxi gommone, il presunto prestanome rimane ai domiciliari, ma nei suoi confronti cade raggravante di mafia. Questa la decisione del tribunale del riesame nei confronti di Giuseppe Amato, 42 anni, arrestato lo scorso mese con l’accusa di essere uno dei più stretti fiancheggiatori del nuovo boss di Pagliarelli, Giuseppe Calvaruso. Ad Amato ed al fratello Benedetto fa capo formalmente il ristorante Carlo V di piazza Bologni, in realtà per gli inquirenti il locale è di Calvaruso che lo faceva gestire ai fratelli Amato.