«Se vai al primo video, è caduto un furgone… E’ un eurocargo giallo, lo vedi benissimo perche è giallo, con una cella frigorifera, piccolino! È caduto parti (orizzontale, ndr)… Come è caduto il ponte si è seduto… gli è caduta una macchina di sopra». È il 9 marzo del 2020,19 mesi dopo la strage del 14 agosto 2018. Il boss di Rosarno, Francesco Benito Palaia, del clan dei Bellocco, ne parla con un affiliato, Rosario Caminiti. I due sono intercettati dai carabinieri di Reggio Calabria. Si capisce che tra i 25 veicoli risucchiati dal crollo del ponte Morandi ci sarebbe anche un camion frigo imbottito di droga: 900 chili di hashish, nascosti nelle intercapedini, «gestiti» dalla ’ndrangheta e destinati alla malavita del Napoletano. La vicenda (da chiarire) salta fuori nell’ambito dell’inchiesta sulle cosche che l’altro ieri ha visto l’arresto di 76 persone tra Brescia e Reggio Calabria, di cui 48 in carcere.