L’inchiesta è dei carabinieri e della Dia e nasce da una serie di accertamenti avviati dai militari della Compagnia di Partinico nel novembre 2017 su Ottavio Lo Cricchio, imprenditore del settore vinicolo, e su Michele Vitale, esponente della famiglia mafiosa dei Vitale, storici capi del mandamento mafioso, in Cosa nostra soprannominati “Fardazza”. Anni di intercettazioni, appostamenti e indagini vecchio stampo senza alcun aiuto dei pentiti. Anche perché stavolta tra gli arrestati c’è proprio una collaboratrice di giustizia: Giusy Vitale, ex capo del mandamento, sorella dei padrini Vito e Leonardo, sostituiti dalla donna ai vertici del clan dopo l’arresto. Un pentimento eccellente che nulla aveva a che fare, evidentemente, con un ravvedimento morale visto che Giusy, finita in manette, sarebbe al centro di un maxitraffico di droga insieme al nipote Michele Casarrubia.