«Come Berlusconi ho speso i miei soldi in avvocati».

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Alla fine è il procuratore Nicola Gratteri a chiudere la partita a scacchi con il boss Nicolino Grande Aracri. Dopo le dichiarazioni sui delitti di mafia consumati nel Crotonese, è il capo della Dda di Catanzaro a mostrare tutta la sua insofferenza verso una collaborazione che gli appare genuina: «Grande Aracri, qua non possiamo andare avanti su ogni episodio, su ogni episodio stiamo facendo un processo. Noi, quando un killer, un estorsore, un usuraio, diventa collaboratore di giustizia, si mette a parlare per una settimana e con tremila dettagli». Stesso concetto ribadito dal sostituto procuratore Domenico Guarascio: «… Lei non è il picciotto, lo sgarrista, che può non sapere certe dinamiche omicidiarie in maniera approfondita».