Estorsioni a tappeto fra Ballarò, il Capo, la Vucciria e la Kalsa, il territorio di Palermo centro, dove la scorsa notte è scattato l’ennesimo blitz: la procura diretta da Maurizio de Lucia ha disposto un provvedimento di fermo per nove persone. In cima alla lista c’è Francesco Mulè, u zu Franco, 76 anni, ritenuto il capo della famiglia, un pezzo di storia della mafia siciliana, negli anni Ottanta era un killer oggi è un padrino in piena attività. Era stato condannato all’ergastolo, ma grazie alla legge Carotti, rimasta in vigore poco tempo, è uscito dopo 23 anni. Era davvero attivissimo il vecchio boss accusato degli omicidi di Francesco Perna (1967), Rosario Giaccone (1986) e Simone Di Maria (1989). Le riunioni le organizzava in una sala da barba, come nei ruggenti anni Ottanta. Si dava un gran da fare anche il figlio Massimo, l’erede, detto u nicu, 50 anni, in questi giorni meditava di fuggire da Palermo, prima della sentenza definitiva.