Il coadiutore giudiziario Carmelo Provenzano prendeva le ordinazioni di buon mattino. E poi telefonava ai suoi collaboratori: «Mi aveva chiamato il prefetto, per un’anguria». E anche il giudice Saguto voleva un po’ di buona frutta, di quella venduta dal gazebo sequestrato ai boss dello scaro. E la potente macchina dell’antimafia ortofrutticola si metteva in moto.