Furti e intimidazioni per le estorsioni.

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La marmeria di via Aloi era il luogo dei summit e delle convocazioni per chi non rispettava i patti. Nella sede dell’impresa della famiglia Di Marco (il padre, Gaetano, deceduto il 3 dicembre scorso, e il figlio Francesco, in carcere nel blitz Breccia di lunedì scorso) era stato costretto a presentarsi pure l’imprenditore che, con le sue denunce ha fatto scattare la nuova operazione dei carabinieri del Ros, che hanno eseguito sette misure cautelari emesse dal Gip Lirio Conti su richiesta del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e del sostituto Dario Scaletta.