“Gestione familiare dei beni mafiosi”.

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I beni sequestrati ai boss sono diventati quasi un “affare di famiglia”. L’avvocato che li amministra è legatissimo al marito del giudice che distribuisce gli incarichi. Un legame fatto di consulenze e incarichi a tanti zeri, proprio per gestire quei beni sottratti a Cosa nostra. La Guardia di finanza ha segnalato che fra il 2005 e il 2014 l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara, il “re” degli amministratori giudiziari di Palermo, ha pagato 755.114,84 euro di parcelle all’ingegnere Lorenzo Caramma, il marito di Silvana Saguto, il presidente della sezione Misure di prevenzione che in questi anni ha sequestrato i tesori più importanti di mafia.