Giustiziato tra i bagnanti. Muore dopo due giorni il bersaglio del finto runner.

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Quei due colpi alla nuca dovevano uccidere. E così è stato. L’esitazione del killer o lo scarto improvviso della vittima hanno solo ritardato l’esito di una missione che doveva concludersi con la morte. Selavdi Shehaj non ce l’ha fatta. A due giorni dall’agguato in spiaggia, a metà mattina di una domenica di fine estate a Torvaianica, alle porte di Roma, è spirato al reparto di terapia intensiva del San Camillo. Un’agonia lunga 48 ore, inframezzata da due interventi chirurgici che avevano riacceso le speranze: sebbene paralizzato dal collo in giù,