I boschi della Sila bruciavano con i rifiuti.

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Plastica, cemento a volte addirittura asfalto, tutto mischiato al cippato ricavato con il taglio indiscriminato dei boschi della Sila. Un doppio danno all’ambiente calabrese che se da una parte ha visto impoverirsi il patrimonio boschivo dall’altra ha subito l’inquinamento atmosferico del materiale non conforme bruciato nelle centrali a biomasse di Cutro soprattutto e Crotone. Tutto Š stato ricostruito nell’inchiesta della Dda di Catanzaro che ieri ha portato all’arresto di 31 persone (27 in carcere e 4 ai domiciliari) accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata alla gestione ed al traffico illecito di rifiuti, associazione per delinquere finalizzata al traffico, alla produzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti ed altri reati, con l’aggravante di essere un’associazione armata.