I pentiti confermano i rapporti tra boss e africani.

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Dagli schiaffi all’apprezzamento e al passaparola (leggi ordine) di non maltrattarli più, anzi di rispettarli: la mafia non attacca gli africani dell’Ascia Nera. Lo dicono i pentiti di Cosa nostra che sono stati in carcere più di recente, come Emanuele Cecala, 42 anni, e Francesco Lombardo, 64. Di Caccamo il primo, di Altavilla Milicia l’altro, sono stati sentiti a più riprese dal pm Gaspare Spedale, rappresentante dell’accusa in primo grado, nei processi contro la mafia nigeriana, e ora applicato alla Procura generale in appello. I due giudizi provengono da esiti diversi, tali da impensierire l’accusa, perché il Gup ha condannato ma in corte d’assise ci sono state assoluzioni.