I pizzini d’amore firmati Blu. “È un peccato che il mondo non ti abbia compreso”

Già quand’era giovane, la maestra Laura Bonafede guardava come un eroe Matteo Messina Denaro, sicario e stragista. «Ventisei anni fa ho chiesto di venirvi a trovare e mi è stato concesso», scriveva con tanta nostalgia. Suo padre, il capomafia di Campobello, aveva autorizzato. «Non c’era motivo di quella visita, ma forse si doveva aprire un capitolo e così fu». È il momento dei pizzini d’amore. «La vita è strana — proseguiva la donna nella sua corrispondenza con il superlatitante — fa dei giri incredibili e poi ti porta dove vuole lei. Noi possiamo solo farci trascinare». Ma questa non è la telenovela delle amanti della primula rossa di Cosa nostra arrestata il 16 gennaio. Le lettere di Laura Bonafede, che è anche moglie di un ergastolano oltreché stimata insegnante impegnata sui temi della legalità, sono la drammatica conferma di quanto la cultura mafiosa pervada ancora un pezzo di Sicilia.