I sicari a “contratto” delle ‘ndrine.

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Pagati per uccidere. Uomini assoldati dalle cosche per far fuori traditori e nemici. E per regolare conti rimasti aperti. In gergo criminale l’accordo siglato tra i mandanti e l’esecutore viene definito “contratto”. Il sicario, in genere un insospettabile sempre sconosciuto alle vittime, prende un congruo anticipo prima del delitto e incassa il resto a cose fatte. Nel Cosentino ha interpretato questo inquietante ruolo Adamo Bruno, anonimo artigiano di Firmo. Tra gli investigatori dell’area settentrionale della Calabria nessuno ne conosceva l’esistenza fino a quando, durante la guerra di mafia scoppiata a Paola a metà dello scorso decennio, venne ingaggiato per uccidere l’allora boss Giuliano Serpa e compiere altri due delitti.