Il delitto del tassista a Gela, fermati esecutori e mandanti.

Cold,casa,mafia,omicdio,mafia,Gela

Doveva essere ucciso in maniera plateale, in pieno centro storico, quando ancora sul corso principale c’erano i negozi aperti e gente che passeggiava perché tutti dovevano vedere e sapere la fine che fa chi è senza onore, chi non rispetta la parola data. E così è stato. Ma il killer, forse per la troppa fretta, non ha colpito la vittima predestinata in faccia, ma alle spalle. La vittima invece avrebbe dovuto vedere in faccia il suo assassino.Così avrebbe desiderato chi dal carcere ha ordinato l’eliminazione di Domenico Sequino, un tassista di 56 anni, ucciso il 17 dicembre di quattro anni fa, sul sagrato della Chiesa Madre di Gela