Il “mercato dei voti” gestito dai rom con l’insospettabile professionista

Quattromila euro consegnati in una busta per comprare i voti di una parte della comunità rom che vive nella periferia sud di Catanzaro. È quanto emerge da alcune intercettazioni compendiate in un’informativa allegata all’inchiesta che ha inferto un colpo durissimo al cosiddetto “Clan degli zingari”. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno registrato i contatti con esponenti della comunità rom nei giorni delle elezioni regionali che si sono svolte nel gennaio del 2020. Alla presunta compravendita di voti gli investigatori arrivano quasi per caso grazie alla cimice piazzata nell’auto utilizzata da un professionista catanzarese. Manca poco meno di un mese all’apertura delle urne fissata per il 26 gennaio 2020. L’uomo scende nella periferia sud per incontrare un soggetto di etnia rom. A lui si rivolge per chiedere la restituzione di un’auto rubata poi però il discorso vira sulle imminenti elezioni e sul sostegno che il rom potrebbe garantire a un candidato.