Il sospiro di sollievo di Cosa nostra pronta a riorganizzarsi dopo anni di assedio

La scomparsa di Matteo Messina Denaro dalla scena mafiosa provocata dalla sua malattia, toglie un macigno che ingombra la strada di Cosa nostra. La sua morte è accompagnata da sospiri di sollievo soprattutto dagli stessi mafiosi, anche dai trapanesi, ma pure da politici e imprenditori collusi che in questi anni sono stati assediati dalle forze dell’ordine, controllati in ogni loro mossa con indagini che hanno portato in carcere — per colpa sua — centinaia di persone con la confisca dei loro beni. Tutto perché si dava la caccia a lui, u Siccu, e le indagini a setaccio non hanno tralasciato nulla sul territorio. Adesso che u Siccu non c’è più l’organizzazione si sente più libera di riorganizzarsi. La sua uscita di scena definitiva è come il coperchio di una pentola a pressione che salta. Ci sono i segnali di una Cosa nostra nuova che si basa su tradizionali principi ma guarda in prospettiva utilizzando vecchi cognomi e casate e giovani mafiosi rampanti. E un ponte con vecchi amici di oltre Oceano.