La trappola mafiosa dei soldi a strozzo.

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Stretti tra la morsa della povertà e le grinfie degli usurai della mafia. Con l’esigenza di avere soldi facilmente e velocemente, per potere continuare a galleggiare nel mare della crisi e la necessità di trovarne sempre di più, anche il doppio in pochi giorni, per saldare quel debito. Che altrimenti cresceva a dismisura con interessi annui dal 143% al 5.400%, catapultando le vittime in una spirale senza via d’uscita. E per chi arrancava e ritardava la restituzione con gli interessi, scattavano intimidazioni e minacce. Se non paghi con le tasche, paghi con la faccia. E con la vita. Il giro si muoveva tra Bagheria, Ficarazzi e Villabate.