«Io vi perdono, ma inginocchiatevi», disse Rosaria Costa in Cattedrale davanti alla bara del marito Vito Schifani, uno dei poliziotti uccisi con il giudice Falcone. Nel suo quartiere, l’Arenella, in molti non gradirono: «I mafiosi non si inginocchiano». E anche il fratello di Rosaria, Giuseppe, prese le distanze. Nel quartiere i vecchi apprezzarono. E oggi sappiamo perché: Giuseppe Costa era a disposizione del clan dell’Arenella, è stato arrestato ieri mattina dalla Dia di Palermo assieme ad altri cinque boss. E pure a lui, ufficialmente solo un muratore in¬censurato di 53 anni sposato con figli, viene contestata l’accusa di associazione mafiosa: raccoglieva i soldi del pizzo, gestiva la cassa della famiglia, si occupava dell’assistenza ai parenti dei carcerati.