L’autorità suprema del vecchio padrino e la paura di Demce

Perché un vecchio padrino della criminalità romana acconsente all’uccisione del figlioccio che ha cresciuto sulle ginocchia e fatto affari malavitosi con lui? Lo fa solo e soltanto per una questione di soldi. Perché quando vengono meno i denari, su cui basano i loro valori, finisce l’amicizia fra i criminali. E si rompe il giocattolo. Michele Senese è uno dei personaggi più interessanti della malavita romana, perché la domina. E in questa storia esistono sinergie tra i clan romani, fra quello di Senese, con Massimo Carminati, gli albanesi, e le mafie tradizionali, e negli ultimi trent’anni ha avuto la capacità di strutturare nella Capitale una sua influenza delinquenziale, spadroneggiando il vasto territorio romano con la sua figura efferata.