Lavori edili e dissidi tra boss a Palermo: «Se è il caso mi porto il ferro»

Il rapporto tra i mandamenti di Tommaso Natale-San Lorenzo e la Noce viveva di alti e bassi. Se il fumo – e non solo – che arrivava dallo Zen dava respiro alle casse illegali della Noce (ma anche ai mandamenti di Brancaccio e Porta Nuova), i legami tra i fratelli Nunzio e Domenico Serio, a capo di San Lorenzo, e Renzo Lo Nigro, mafioso di rango della Noce, rischiavano di deteriorarsi per un affare dal valore di 260 mila euro. Non in contanti, ma sotto forma di crediti edilizi, che Leandro Cangemi, amministratore unico di una azienda che si occupa di installazioni di impianti elettrici e uomo di fiducia dei Serio, che gli avevano affidato, tra gli altri, il compito di reclutare più centri scommesse possibili per ampliare il giro del gioco d’azzardo clandestino, avrebbe perso per colpa di alcuni inchiappi. Che stavano per sfociare in una riunione alla quale Francesco Stagno, luogotenente dei Serio che aveva preso sotto la sua ala protettiva Cangemi, era pronto a «portare il ferro. Se mi dici di prenderlo lo prendo», diceva a Nunzio Serio.