Le alleanze della cosca di Borgia. Contatti stretti con i “viperari”

La cosca di Borgia intratteneva rapporti con esponenti delle consorterie criminali operanti nel territorio del Basso Ionio. La circostanza si evince dall’ordinanza del gip di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione Scolacium, che ha smantellato le nuove leve dei clan di Borgia e Vallefiorita con l’esecuzione di 22 arresti, giovedì scorso. In particolare, dalle carte dell’inchiesta emerge un rapporto di conoscenza fra Pietro Abbruzzo, ritenuto dagli inquirenti, a capo della cosca Catarisano, assieme al sodale Massimo Citraro, e Giuseppe Santo Procopio, considerato esponente del sodalizio denominato “i viperari”, con area di influenza nel territorio di Guardavalle, contiguo a quello delle Serre Vibonesi, a carico del quale risulta anche una condanna in via definitiva alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, in quanto giudicato azionista della cosca Sia-Procopio-Tripodi nel territorio di Soverato, Davoli e dintorni, per come accertato dall’operazione denominata “Show Down”.