Le parole di “occhi di ghiaccio” e i casi riaperti dalla magistratura

I due cognati scomparsi. E le confessioni di “occhi di ghiaccio”. Nicola Acri, azionista e boss di Corigliano Rossano, s’è rivelato una miniera di preziose informazioni per i magistrati inquirenti della Dda di Catanzaro. Ai pubblici ministeri guidati da Nicola Gratteri ha raccontato i retroscena di molti fatti di sangue. Vicende delittuose relative al Crotonese e al Cosentino risalenti agli ultimi vent’anni. “Occhi di ghiaccio” ha parlato della strage di Strongoli della quale è stato diretto protagonista perché componente di un “commando” formato da sicari provenienti dall’area settentrionale ionica della Calabria incaricato di compiere la missione di morte nel quadro di accordi incrociati conclusi con le cosche operanti nel Cirotano.